L’isola di Zante, un connubio poetico di mare e cielo, acqua e aria, colori mozzafiato, Caretta Caretta e spiagge famose

Dove nacque Venere

L’Isola di Zante in Grecia fa parte di quello stormo di terre in mezzo al mare in cui si può godere appieno di Madre Natura. L’Isola dalle spiagge luminose, la vita notturna vivace, i paesini sparpagliati e i segni della mitologia che è resistita al trascorrere del tempo.

Ugo Foscolo, il grande poeta italiano, nacque proprio qui e da qui prese l’impeto per scrivere il più famoso tra i sonetti della nostra letteratura: A Zacinto. Le strofe, così poetiche ma anche fortemente descrittive, ci mettono subito davanti a un paesaggio di estrema bellezza, baciato da Venere. E lui rimpiange la sua amata isola sapendo di non potervi fare ritorno nemmeno per esservi sepolto.

“A Zacinto”

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia,
che te specchi nell’onde
del greco mar da cui vergine nacque Venere,
e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso,
onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui che l’acque cantò fatali,
ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra;
a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura”.

Il potere dell’Isola di Zante

La macchia mediterranea, le pinete, i terreni che grondano di ulivi, i vigneti, le foreste di cedri danno un’impronta caratterizzante al suo entroterra, mentre sullo Ionio si affacciano le sabbie dorate che ospitano le Caretta Caretta, le foche monache, i delfini. L’isola di Zacinto è figlia del Re di Troia, Zakynthos, da cui prese il nome. Questi, secondo un’antica leggenda -raccontata anche sulle monete di stato-, la liberò dai serpenti che la infestavano.

Isola di Zante Bandiera Greca Foto di Greg Montani da Pixabay

Bandiera Greca sull’Isola di Zante Foto di Greg Montani da Pixabay

Da Ulisse all’Inghilterra

Dalla sua nascita in poi questa isola delle “Ionie” non vide mai di buon occhio la supremazia egemone degli invasori. Mal sopportò il potere di Ulisse, così, appena poté e con una grande rivolta, lo cacciò definitivamente dalle sue terre, decretando un governo democratico; e mal digerì l’ingresso dei Romani. Con questi ultimi però, per interessi comuni, riuscì a convivere per un po’. Poi si avvicendarono i Bizantini, gli Angioini, gli Orsini e i Tocchi.
Ma fu solo sotto i Veneziani che l’isola cominciò a crescere. Questo perché gli isolani furono lasciati liberi da un punto di vista sociale e religioso. L’Isola di Zante continuò a riscuotere interesse da parte delle potenze europee. Prima la Francia, poi la Turchia e Costantinopoli, poi l’Inghilterra. Da quest’ultima cerco’ di affrancarsi formando una società segreta patriottica, la “Filikì Eteria”. Di questo atto di resistenza rimane, sulla collina di Strani, una stele che ricorda nome per nome tutti i membri che vi aderirono.

Sull’Isola di Zante la bandiera greca

Nel 1864 anche Zante come la Grecia alzarono finalmente la bandiera bianca e blu, simbolo di libertà assoluta dalle dominazioni straniere.
Ma la storia, lo sappiamo non si fermò. Come il resto dell’Europa subì la II Guerra Mondiale e nel 1953 venne rasa al suolo da un devastate terremoto.

La Natura per tutti i gusti

Oggi come tutte le isole della Grecia vive di Turismo. Si può definirla “un po’ per tutti”. Sì, perché se è vero che la costa meridionale e quella orientale sembrano più adatte a chi ama divertirsi ed è in cerca di mondanità, è anche vero che la restante parte raccoglie le esigenze di un turismo più lento, vis-à-vis con i territori selvaggi. Comunque, in tutta l’Isola di Zante si può rintracciare una Natura-Padrona, merito probabilmente dell’attenzione che gli isolani hanno avuto per la loro terra. Il Parco Nazionale di Zante ha fatto sicuramente da garante per tutelare l’esteso patrimonio ambientale.

L’Isola di Zante: dove nacque l’Inno Nazionale

Apollo suonava la lira sotto le piante di alloro, decantando la bellezza di Zante; gli abitanti moderni usano altri strumenti ma l’intento è pressoché lo stesso. I valori, che l’hanno sempre contraddistinta, sono stati d’ispirazione per l’inno nazionale, scritto proprio qui a Zante da Dionysios Solomos, il padre della poesia greca moderna, a cui è dedicato il museo omonimo.

Isola di Zante Le Grotte Foto di TeeFarm da Pixabay

Le Grotte marine Foto di TeeFarm da Pixabay

Il territorio è cosparso di tante piccole cittadine:

Oltre alla città di Zante si possono raggiungere Argassi, con le sue tante rovine di chiese, acquedotti, ponti e case; e Laganas diventata un piccolo centro nevralgico del divertimento. Poi ci sono i villaggi remoti dell’entroterra: Kampi, Exo Chora, Anafonitria, Maries, affascinanti proprio per il loro isolamento e le poche risorse di cui dispongono. Tra loro emerge Limni Kerì che si trova ai piedi di Capo Marathia. Al di là di Laganas, in mezzo corre una pineta immensa, troverai Kalamaki. Poi Alykes, Alikanas e Vassilikos.

Le Grotte dell’Isola di Zante

Ma se vuoi stupirti non puoi mancare le straordinarie grotte.  Circondano l’Isola di Zante e sono dei veri e propri labirinti sotterranei tra acqua e roccia bianca. I riflessi dell’acqua producono degli sfarfallii turchesi addosso alle pareti regalandole quel tocco di magia che non guasta mai. La Grotta Blu è tra le più famose ma ce ne sono tantissime altre tra Agios Nicolaos e Capo Skinari, oppure verso Capo Marathia. Puoi addentrarti in barca oppure nuotando, l’effetto suggestivo non cambierà.

Tre chicche:

Il Promontorio di Kampi

Da qui si gode un panorama straordinario che guarda al dirimpettaio Peloponneso e un affaccio verso il Golfo della Foca, proprio sotto, una roccia a strapiombo piena di grotte in cui le foche, appunto si vanno a rifugiare per partorire.

La Chiesa di Dioniso

La struttura originale si sgretolò con il terremoto del 1893, la struttura attuale è in piedi dal 1948 e riuscì a resistere al famoso terremoto del 1953 che rase al suolo l’isola. L’esterno è assolutamente diverso dall’interno. E se ne resta sorpresi. Eccede in affreschi e colori, ci sono tantissimi lampadari e una delle cose più belle, opera di un cesellatore di nome Bafas, è il reliquiario d’argento in cui sono custodite le spoglie di San Dioniso.

Caretta Caretta sull'Isola di Zante Foto di c961023 da Pixabay

Caretta Caretta Foto di c961023 da Pixabay

L’Isola di Marathonissi

Famosa perché qui le tartarughe marine, meglio note come Caretta Caretta, vengono a deporre le uova. E’ proprio per proteggerle che è stato istituito sull’isola il Parco Nazionale Marino di Zante, una riserva che si estende sulla Baia di Laganas e comprende altre due isolette le “Strofadi”. Vi potrebbe capitare di nuotare insieme alle Caretta Caretta, dunque, che è una delle esperienze più simpatiche che potrete fare sull’Isola di Zante.

Come arrivare sull’Isola di Zante:

Voli diretti da molti aeroporti italiani che atterrano all’Aeroporto Dionysios Solomos, anche questo in onore del famoso poeta greco. E voli di linea giornalieri da Atene con Aegean Airlines, Sky Express Traghetti da Bari e Brindisi se ti muovi dall’Italia; se invece sei già in Grecia puoi prendere un traghetto da alcune isole dello Ionio.